Decreto istitutivo della Società Agraria -10 Febbraio 1806. Archivio di Stato – Milano
La Società Agraria di Reggio Emilia, è costituita con Decreto Napoleonico del 10 febbraio 1806*, a tempo indeterminato.
Fonda le sue origini già dal secolo precedente, quando l’agricoltura si consacrò come attività principale dell’Italia e nacque l’esigenza di una sua razionale applicazione. Questi fattori, uniti alla presenza sul territorio di scienziati illustri, generarono un clima di intensa attenzione alle elaborazioni tecniche e alle successive sperimentazioni, motivarono la nascita della Società agraria e il suo ruolo di grande prestigio.
E’ una Società senza scopo di lucro.**
“La Società si propone di contribuire al miglioramento dell’agricoltura in genere e in particolare quella della provincia di Reggio Emilia e a tal fine istituire e promuovere esperienze, introdurre nuovi metodi di coltivazione e propagandare i risultati di tali iniziative e compiere tutte le operazioni necessarie o utili per il conseguimento del fine sociale. La società, attesi gli scopi che persegue, non ha finalità di lucro.”
Da: Art. 1 dello Statuto 19 febbraio 1980.
La Società Agraria di fronte alle sfide del terzo millennio di una agricoltura sostenibile, altamente tecnologica, però con una grande attenzione al rispetto della tutela ambientale e della salute del produttore e del consumatore, è chiamata con i propri Soci a proporre la propria visione nel quadro comune del bene generale, con la massima onestà intellettuale e rigore scientifico che da sempre caratterizzano i suoi Soci.
*Con Decreto del 10 novembre1806, Napoleone Buonaparte assegnò alla Società Agraria il podere la Betonica in Villa Cavazzoli.
**Secondo l’ordinamento nazionale la Società Agraria può essere fatta rientrare nel novero delle Associazioni non riconosciute e pertanto senza personalità giuridica disciplinate dagli artt. 36 e ss del codice civile ed in particolare, “l’ordinamento interno e l’amministrazione delle associazioni non riconosciute come persone giuridiche sono regolati dagli accordi degli associati”.